Formula 1, Honda Classic, Heritage HUB Stellantis, monoposto Ferrari e Fiat, Club storici, rarità mai viste e 235mila mq di passione suddivisi in 14 padiglioni e 4 percorsi tematici: Auto e Moto d’Epoca torna a Bologna con un’edizione memorabile.
“75:1 – 75 years, one seat”: una mostra-evento per i 75 anni della Formula 1
Tra le novità più attese, un viaggio che ripercorre l’evoluzione tecnica, sportiva e culturale della massima competizione automobilistica mondiale con monoposto autentiche dagli anni ’50 agli anni 2000. Tra le protagoniste, tre capolavori custoditi dal MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile: la Ferrari 500 F2 (1952), una vettura che ha segnato la storia grazie a una meccanica semplice ma efficace, con telaio tubolare, assale posteriore De Dion e motore a doppia accensione alimentato da due carburatori a doppio corpo. È considerata una delle Ferrari più vincenti di sempre, simbolo della scelta strategica di Enzo Ferrari di puntare sulla Formula 2. Con questa vettura Alberto Ascari vinse il titolo mondiale piloti nel 1952 e 1953. L’esemplare esposto è un dono di Enzo Ferrari, proveniente da Maranello (MO). La Mercedes-Benz W196R (1954) che fu vincitrice al debutto nel Gran Premio di Francia e protagonista di due titoli mondiali consecutivi. Prodotta in soli 15 esemplari, è stata donata al MAUTO nel 1957 dalla stessa Daimler-Benz, con lettere firmate da Nallinger e Neubauer. Al volante della W196 R Fangio si aggiudicò il titolo mondiale negli anni 1954 e 1955. La Ferrari 156 F1 (1963) progettata secondo il regolamento introdotto nel 1961 (cilindrata massima di 1,5 litri e peso minimo di 450 kg). La vettura adottò definitivamente il motore posteriore, con un V6 a 120° da 1477 cc, più compatto, leggero e capace di oltre 190 CV. Dal prestigioso Nationales Automuseum – Loh Collection in Germania, la Ferrari F2007 di Kimi Räikkönen. Questa vettura, telaio numero 262, rappresenta la prima Ferrari dell’era post-Schumacher e, allo stesso tempo, l’ultima monoposto a riportare il titolo mondiale piloti a Maranello. L’auto in esposizione è proprio quella con cui Kimi ha vinto l’ultima gara della stagione in Brasile, conquistando il Campionato. In mostra anche le monoposto e i modelli guidati da leggende intramontabili come Phil Hill, Riccardo Patrese, Clay Ragazzoni, Gilles Villeneuve, e molti altri. Honda Classic: la storia della Casa dell’Ala Dorata Honda Motor Europe Ltd. Italia sceglie Auto e Moto d’Epoca per celebrare la sua leggendaria storia sportiva con Honda Classic, una straordinaria esposizione di 600 mq e 38 moto iconiche dedicata alla passione per le due ruote e all’evoluzione tecnologica che ha reso la Casa dell’Ala Dorata un’icona globale. Un’esposizione che rende omaggio ai modelli che hanno segnato non solo la storia del brand, ma anche quella del motociclismo e della tecnica, offrendo ai visitatori un vero e proprio viaggio nel tempo articolato in quattro aree tematiche: Due tempi made in Atessa: una selezione di modelli storici prodotti nello stabilimento Honda abruzzese culminante con la NS 125 R Adriatico, la prima moto realizzata in Italia ed esportata sul mercato giapponese. Moto da Gran Premio: dalla RS 125 GP di Lucio Cecchinello alla moderna RC213V di Johann Zarco, passando per modelli che hanno fatto la storia delle competizioni mondiali come le NSR 250 e 500 di Biaggi e Gardner e l’iconica RC211V con cui Hayden vinse il Mondiale nel 2006. Area off-road: spazio alle regine del fuoristrada con la leggendaria Elsinore CR250M fino alle piùrecenti CR125, 250 e la mitica CR500, che hanno segnato epoche indimenticabili nel Mondiale Motocross. Produzione di serie: un excursus tra i modelli più rappresentativi della gamma Honda, con la possibilità di ammirare da vicino autentici capolavori come la CB750 Four che èstata capace di riscrivere i canoni delle moto di serie, la VFR750R (RC30) che ha conquistato titoli piloti e costruttori nel nascente campionato SBK e la visionaria NR750 con pistoni ovali. Dalla Germania a Bologna: la Loh Collection ad Auto e Moto d’Epoca 2025
Il Nationales Auto Museum – The Loh Collection arriva a Bologna. Tra le auto esposte la Mercedes-Benz CLK-GTR, originariamente costruita come versione da competizione e successivamente convertita in vettura stradale grazie a un permesso speciale. Omologata per la categoria GT1, ne furono prodotti 25 esemplari tra il 1998 e il 1999, dopo la fine del campionato: 20 coupé e 5 roadster. Questo esemplare è il prototipo pre-produzione, utilizzato come vettura ufficiale per la stampa e per lo sviluppo. E la BMW M1 Procar, protagonista di una delle serie più spettacolari della storia del motorsport, con auto identiche che permettevano a piloti di Formula 1 e del turismo di gareggiare ad armi pari. Niki Lauda vinse il campionato inaugurale del 1979 con questa M1, telaio 4301028, conquistando tre vittorie. Nel 1980, l’auto passò a Hans-
Joachim Stuck, che vinse a Monaco e concluse terzo in classifica generale. In seguito, corse con il team “EMKA Racing” di
Steve O’Rourke, partecipando anche alla 24 Ore di Le Mans con il batterista dei Pink Floyd e appassionato di auto, Nick Mason.
Il grande ASI Village al Pad.25: il primo motore a scoppio della storia. La presenza dell'Automotoclub Storico Italiano torna con oltre venti club federati di tutta Italia e un’imperdibile anteprima, il primo motore a scoppio della storia: il Motore Barsanti e Matteucci progettato e realizzato in Toscana nel 1853. Un primato tutto italiano riscoperto grazie ai documenti originali conservati a Firenze presso il Museo Galileo, l'Accademia dei Georgofili e l'Osservatorio Ximeniano. In esposizione anche L’Alfa Romeo 184T Formula 1, una monoposto dalla livrea inconfondibile, che prese parte al Mondiale 1984 con i colori della Benetton. Con il telaio numero 3, era stata affidata al pilota americano Eddie Cheever - affiancato in squadra da Riccardo Patrese sotto la gestione della Scuderia Euroracing. La 184T ha il telaio in fibra di carbonio e monta un motore otto cilindri a V di 90° sovralimentato che sviluppa 670 cavalli.